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Distilleria VARNELLI: l'eccellenza della tradizione marchigiana

Non c’è nessun marchigiano che non conosca il mistrà Varnelli o l’amaro Sibilla e non si faccia vanto della qualità di questi prodotti della tradizione! Di più: ogni marchigiano ha certamente assaggiato, e non certo per una sola volta, il caffè corretto al Varnelli, divenuto un’abitudine di fine pasto diffusissima nella nostra regione, al bar come in casa!

La distilleria, a Pievebovigliana

Insomma, i liquori e distillati Varnelli sono tra le tipicità ed eccellenze marchigiane più rinomate. Tanto da essere noti a livello internazionale.


La Distilleria fu fondata nel 1868 da Girolamo Varnelli, che viveva a Cupi di Visso (Macerata), nel territorio dei Monti Sibillini, oggi Parco Nazionale.

Girolamo Varnelli, il fondatore della distilleria

Egli era un erborista, profondo conoscitore delle erbe officinali del luogo e delle tradizioni monastiche. Da queste conoscenze trasse ispirazione per numerose ricette di distillati ed amari, tra i quali l'Amaro Sibilla, nato inizialmente come antimalarico ed antifebbrile, grazie all'alto contenuto di Genziana Lutea, China e molte altre piante officinali. Quale altra azienda potrebbe vantare un’origine così antica e naturale per il proprio amaro, nato dalla sapienza officinale?


Seguendo le orme del padre, ad inizio Novecento Antonio Varnelli trasferì la sede a Pievebovigliana (ai piedi dei monti Sibillini, non lontano da Cupi) ed ampliò la gamma, ideando gran parte degli altri prodotti che ancora oggi sono espressione distintiva della sapienza liquoristica aziendale. Primo fra tutti va menzionato il Varnelli, anice secco speciale: interpretando e raffinando la diffusa ricetta marchigiana del mistrà, Antonio legò l'esperienza della Distilleria alla tradizione Mediterranea delle bevande anisate, creando l'elegante ed inimitabile bevanda al gusto di anice, che divenne ben presto il fiore all'occhiello dell'azienda, tanto da portare il nome della famiglia alla grande notorietà che da allora può vantare.

Proprietà e management

Va notato che l’anice di Varnelli non è un liquore (ovvero una semplice aromatizzazione di alcol per infusione o altro), ma un autentico distillato di anice stellato. Ciò lo rende unico nel panorama delle bevande anisate.


Negli anni '40, ad Antonio successe il figlio, Girolamo Varnelli (omonimo del nonno fondatore), il quale, con grande intuizione imprenditoriale, si dedicò da allora, fino agli anni '70, all’esaltazione ed alla diffusione dell’anice Varnelli e del suo marchio, facendolo diventare ben presto simbolo dell’Azienda e leader del settore dell’anice secco. Lo slogan del distillato era: “Sovrano correttivo del caffè”, a sottolinearne l'uso caratteristico che ne facevano i marchigiani, in aggiunta al consumo con ghiaccio a fine pasto.

Erbe, radici e semi alla base di liquori e distillati

A tutt’oggi la produzione è rigorosamente caratterizzata da metodi tradizionali del tutto naturali, basati sulla cultura erboristica legata al territorio. Le lavorazioni prevedono infatti l’utilizzo di materie prime di origine vegetale (erbe, radici, semi, spezie, frutta, miele) trasformate direttamente in azienda, secondo ricette uniche, note solo alla proprietà dell’azienda.

Il solo combustibile utilizzato è la legna.


Le caldaie a legna per la produzione

L’attuale generazione della storica famiglia Varnelli, che conduce e gestisce direttamente l’azienda e le sue lavorazioni, ha la caratteristica di essere tutta al femminile – segno dell’operosità marchigiana e delle grandi capacità imprenditoriali delle donne delle Marche.


Le signore Varnelli, straordinarie per dedizione e passione, custodiscono oggi tutte le ricette, assolutamente riservate, che sono state tramandate nel tempo dalla famiglia: quelle combinazioni di ingredienti segreti e procedure di lavorazione affinate nel tempo, che consentono ai loro distillati e liquori di essere unici, inimitabili, di gusto ineguagliabile.


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